Tela in rotolo – yuta grezza
Tela in rotolo yuta grezza. È adatta a tutte le tecniche pittoriche, olio, acrilico e tempera. Non presenta imprimitura.
La tela in rotolo di Pintura è una tela di yuta da trattare senza telaio. Questa tela viene venduta a rotolo intero (10 m) o al metro lineare. È un’ottima soluzione per l’artista che necessita di particolari formati non reperibili in commercio.
DISPONIBILITA’ : In negozio è disponibile in altezza:
- 210cm (con possibilità di taglio al metro lineare)
La tela
Tradizionalmente essa è formata dall’intreccio di fibre di lino, di canapa o juta. Con l’epoca moderna si è passati a materiali diversi e più economici come il cotone e fibre sintetiche.
Le diverse trame dei tessuti hanno una notevole influenza sulla resa pittorica. Le trame fini come quella del lino consentono finiture più minuziose, la canapa o la juta sono invece adatte ad esecuzioni pittoriche più espressive.
Originariamente la tela veniva applicata mediante colle su tavole di legno ed aveva la funzione di uniformare la superficie.
Solo a partire dal Rinascimento la tela comincia ad essere inchiodata e tesa su telai mobili, dotati di chiavi per garantirne la tensione, creando il tipo di supporto che ancora oggi è il più largamente diffuso tra gli artisti. Questo sistema garantisce una tensione costante della tela, consente di sostituire il telaio nel caso di deformazioni col passare del tempo e facilita il trasporto delle opere, in quanto la tela può essere agevolmente rimossa dal telaio e arrotolata riducendone notevolmente l’ingombro.
In base al tipo di tela scelta, prima di essere dipinta la tela necessita, se l’artista lo ritiene opportuno, di due operazioni:
- l’incollaggio, con cui viene stabilizzata la trama della tela ed eliminati eventuali peli presenti sulla superficie,
- l’imprimitura che costituisce il primo fondo di materia atto a ricevere la pittura.
L’imprimitura
L’imprimitura, detta anche mestica è la preparazione del supporto pittorico. Questa operazione consiste in un primo strato di materia applicato al fondo grezzo, sia esso tela, tavola, carta o altro, prima che vi si dipinga sopra.
Tale preparazione ha una grande importanza, poiché essa può determinare la resistenza, la durata e la resa pittorica del dipinto.
L’imprimitura si presenta come uno strato uniforme che ha la duplice funzione di isolare il supporto dalla pittura e di regolare la saturazione dei leganti. Tradizionalmente l’imprimitura si ottiene con diverse ricette a base di colle varie (di coniglio, di farina, di caseina) unite a gesso, bianco di piombo, bianco di Spagna, a uovo, a miele, a olio di lino variando gli elementi e i dosaggi. Questo secondo la tecnica che verrà adottata per l’esecuzione dell’opera. Diverse sono ad esempio le imprimiture grasse, adatte alla pittura a olio e quelle magre, adatte alla tempera o acrilico.
Frequenti nella pittura antica sono le imprimiture a base di terre, come nella pittura veneziana e spagnola (terra di Siviglia), nonché a base di bolo rosso. Anticamente si usavano anche particolari imprimiture nere, ottenute con grafite o nero di vite.
L’imprimitura non solo fornisce a un dipinto una generale unità tonale visiva ma è utile anche nei primi stadi di un’opera poiché aiuta il pittore a stabilire le giuste relazioni tra ombre e luce.
Oggi giorno i pittori, salvo eccezioni, prediligono generalmente imprimiture bianche e l’industrializzazione dei materiali per belle arti ha fornito e reso d’uso comune nuove imprimiture a base di resine acriliche.
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